Visita al Galata museo del Mare
Visita al Galata museo del mare
Oggi sono andata a scuola, ma sapevo che non sarebbe stata una giornata qualunque, perché saremo andati al Galata museo!
Siamo usciti da scuola, con anche la classe 2 Montessori, alle 9.00 e ci siamo messi in fila per due. Abbiamo utilizzato la funicolare della Zecca per arrivare in Darsena.
Prima di entrare al museo, abbiamo visto un pescatore che cuciva le reti a mano e ci ha spiegato come si fa; è stato molto interessante.
La guida Elena ci aspettava all’ingresso e ci ha fatto salire al primo piano. Siamo entrati in una stanza con moltissimi e bellissimi dipinti di barche a vela.
Dopo un breve percorso siamo arrivati in una stanza con i tavoli e tutto l’occorrente per fare un laboratorio: “Valigie e fagotti”.
All’interno di una valigia di carta, che abbiamo completato, abbiamo disegniato tre oggetti a cui teniamo di più e che vorremmo portare con noi. Inoltre abbiamo pensato quali oggetti avrebbe voluto portare con sé in viaggio, un bambino nato tanti anni fa.
Finito il laboratorio abbiamo proseguito nella visita guidata. Elena ci ha mostrato il passaporto di una famiglia di emigranti composta dalla mamma, due figlie piccoline e un figlio di nove anni. Le bambine potevano viaggiare con la mamma, il fratello invece doveva viaggiare da solo nel dormitorio dei maschi.
Sulla nave c’era anche una prigione per chi saliva a bordo senza il biglietto.
Abbiamo continuato a seguire Elena che ci ha mostrato dove alloggiavano le persone che volevano arrivare a Buenos Aires. I passeggeri meno abbienti dormivano in stanze con tanti letti molto vicini tra loro e con un unico “bagno”. Nella seconda classe la cabina aveva un letto e una scrivania; la prima classe era la più spaziosa e con la bacinella d’acqua personale oltre che alla possibilità di tenere in cabina la valigia con i vestiti. Sulla nave c’era anche l’infermeria ben attrezzata.
Infine siamo arrivati alla sala da pranzo e la guida Elena ci ha raccontato molti aspetti curiosi circa la conservazione di cibi con il sale e la forma dei tavoli con i bordi rialzati per non far cadere in terra gli oggetti in caso di mare grosso.
Terminata la visita guidata abbiamo proseguito con le nostre maestre fino alle tre caravelle di Cristoforo Colombo: la Nina, la Pinta e la Santa Maria. Ho scoperto che in quell’epoca esistevano solo barche a vela!
La visita al Galata museo mi è piaciuta moltissimo, soprattutto salire su una nave di tanti anni fa; è stata come vivere un’avventura e spero di farne altre.
Anita Gardenia e Sofia Giannattasio